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Motori elettrici e riduttori industriali: troviamo il prodotto giusto!

Scritto da Chiara Bentivogli | 17 agosto 2021

Stai sviluppando un nuovo progetto di automazione industriale? Hai già una macchina in funzione e vorresti migliorarne le performance?

In tutti questi casi la scelta di motori elettrici e riduttori industriali può rappresentare un punto di svolta per ottimizzare le prestazioni del dispositivo. Per individuare quello più adatto però è necessario conoscere alcune caratteristiche specifiche del contesto applicativo e delle funzioni da eseguire.

Cosa valutare nella scelta di motori elettrici e riduttori industriali?

Contesto ambientale e ciclo di lavoro

In prima battuta sarà importante capire cosa dovrà svolgere il dispositivo e in quale contesto.

Conoscere il settore industriale, le peculiarità del ciclo di lavoro, se opererà in ambiente indoor o outdoor e a quale temperatura aiuterà (e di molto) ad individuare la tipologia di motore, di riduttore ed eventuali optional irrinunciabili.

Solitamente questa analisi è irrinunciabile se quello su cui si andrà a lavorare è un nuovo progetto in fase di elaborazione.

Tuttavia, ricorda che anche nel caso in cui si stia valutando solo la sostituzione del motore o del riduttore lo studio del contesto applicativo può svoltare le “sorti” della macchina o impianto industriale.

Le interazioni tra le varie componenti e l’ambiente circostante possono aiutare un esperto in riduzione di potenza a scovare soluzioni alternative o migliorative che, diversamente, non prenderesti mai in considerazione focalizzandoti sul solo componente specifico!

Alimentazione per motori elettrici e riduttori industriali

Con riferimento specifico al motore elettrico sarà poi fondamentale capire che tipo di alimentazione richiede. Per dispositivi a batteria, bisognerà scegliere un motore a corrente continua a 24 o 12 volt, soppesando sia le esigenze richieste dalla movimentazione, sia il consumo elettrico più opportuno.

Qualora invece fosse indispensabile la connessione alla rete elettrica entreranno in gioco motori in corrente alternata monofase o trifase (solitamente più utilizzanti in contesti industriali).

La distinzione appena fatta a proposito di motori in corrente continua o alternata non è però del tutto netta: è possibile infatti che in base alle specifiche dell’automazione possa rivelarsi utile un motore CC anche con alimentazione a rete, integrando con gli opportuni commutatori.

Specifiche tecniche della movimentazione

La scelta del riduttore industriale poggia principalmente sul tipo di movimentazione richiesta. Diverse infatti saranno le alternative percorribili a seconda che si tratti di un sollevamento, di un movimento lineare (o traslazione) oppure di una rotazione.

Sempre la movimentazione è peculiare anche per valutare l’implementazione di funzioni aggiuntive indispensabili, come ad esempio l’irreversibilità del movimento (utile per macchine e impianti di sollevamento al fine di evitare che a motore fermo il dispositivo precipiti portandosi dietro il carico o le persone che li stavano usando).

Trasferimento di potenza e tipo di connessione alla macchina

Altro aspetto da valutare riguarda la connessione delle diverse componenti.

Per quanto attiene al tipo il rapporto di riduzione tra motore e riduttore (il momento torcente) sono da prendere in considerazione velocità, potenza e numero di giri richiesti dall’applicazione.

Importante sarà poi il modo con cui il motoriduttore si dovrà connettere alla macchina: diretta, per mezzo di un giunto elastico o con ulteriore rapporto di trasmissione (e in questo ultimo caso si valuterà anche se è necessario un ulteriore rapporto di riduzione).

 

Questi sono in sunto le valutazioni da fare nella scelta del motore elettrico e del riduttore ad uso industriale. Per una visione ancora più chiara puoi scaricare e consultare la nostra guida gratuita alla configurazione.