7 settembre 2021 | 3 MINUTI DI LETTURA
Tra le tipologie di movimentazione più tipiche cui i motoriduttori assolvono c’è senz’altro il sollevamento. Tutti i dispositivi automatizzati usati per sollevare carichi o anche persone richiedono elevata potenza e tutta una serie di funzioni aggiuntive indispensabili per garantire al contempo performance eccellenti e standard di sicurezza adeguati.
Ecco quindi un focus sui motoriduttori per dispositivi e impianti di sollevamento con un paio di applicazioni reali d’esempio.
In base al tipo di carico che l’automazione di sollevamento deve sopportare può essere richiesta una potenza considerevole al motoriduttore per svolgere le funzioni cui è destinata. Ciò potrebbe far propendere la scelta verso soluzioni motoriduttore in corrente alternata.
Tuttavia, per i progetti di sollevamento si fa sempre più ricorso a dispositivi a batteria, più facilmente trasportabili o manovrabili a seconda dell’applicazione specifica. Basti pensare ai carrelli elevatori che, per potersi muovere liberamente devono essere alimentati a batteria (quindi a corrente continua).
La scelta del motore più utile da impiegare quindi dipenderà principalmente dal contesto applicativo specifico. In base a ciò si individuerà la tipologia di alimentazione più opportuna.
Anche per la scelta della componente riduttore di giri più adatta è necessario uno studio del contesto applicativo, inteso come analisi del settore e del ciclo di lavoro richiesto all’automazione.
Con riferimento allo storico dei nostri clienti ci siamo trovati spesso ad integrare nelle loro automazioni riduttori pendolari e riduttori a vite senza senza fine.
La vera differenza nelle automazioni destinate al sollevamento la fanno però le eventuali funzionalità accessorie integrate al motoriduttore.
Se ad esempio il dispositivo di sollevamento deve essere utilizzato in ambiente esterno, quindi con il rischio di entrare a contatto con acqua o polvere, dovranno essere presi ulteriori accorgimenti come un motore con certificazione IP o alberi e case in acciaio inox.
A livello di sollevamento poi risulteranno fondamentali anche altre misure di sicurezza per evitare che il dispositivo precipiti durante l’utilizzo (irreversibilità del moto) valutando alternative quali freni motore elettrici o motori autofrenanti.
Il primo esempio di applicazione appartiene al settore avicolo, nel quale ci siamo specializzati con una linea specifica per l’allevamento chiamata Poultry&Pig Tecno. Per consentire il sollevamento e l’abbassamento delle mangiatoie automatiche ai fini della pulizia dalle deiezioni della superficie sottostante, abbiamo utilizzato motoriduttori a vite senza fine serie CM e con precoppia della serie CMP.
Il secondo esempio invece riguarda una macchina di sollevamento ad uso esterno alimentata da una matteria al Litio, per la quale era richiesta una notevole autonomia operativa.
La soluzione adottata è stata un motoriduttore composto da riduttore pendolare serie FT ad alta efficienza e un motore CC 250W con grado di protezione IP66. In aggiunta è stato implementato anche un freno elettromagnetico sempre certificato IP66.
Scopri subito qual è il motoriduttore più adatto al tuo progetto seguendo il nostro percorso guidato. Inizia la configurazione.
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I riduttori a vite senza fine sono certamente tra i riduttori più comuni e diffusi sul mercato, in quanto si rendono utili in differenti settori e campi di applicazione. Trovano infatti impiego in tutte quelle automazioni che...
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